Climatizzare un’industria è decisamente differente rispetto al condizionamento di un ambiente residenziale. Questo perché il settore industriale ha requisiti severi che devono essere soddisfatti (l’efficienza delle macchine e dei dispositivi utilizzati, ad esempio) oltre al fatto che la climatizzazione di un capannone richiede l’impiego di macchine per il raffrescamento di una certa potenza, date le grandi dimensioni degli spazi.
Climatizzare gli ambienti industriali: perché è utile
La climatizzazione consente ai vari ambienti (uffici, aree di produzione, aree logistiche, showroom, officine) di uno stabilimento industriale di essere meno esposti al calore e di mantenere una temperatura adeguata al normale svolgimento delle varie operatività.
Uno stabilimento industriale climatizzato garantisce comfort alle persone che vi lavorano.
Per esempio, consente ai dipendenti di non soffrire più il calore sprigionato dalle macchine industriali: lavorare in condizioni migliori, li aiuta ad aumentare la loro produttività.
Inoltre, durante l’utilizzo, macchine e apparecchiature tendono a surriscaldarsi e se la temperatura dell’ambiente è alta, ciò non giova per nulla a favore. A parte questo, esistono diverse aziende, come per esempio quelle tessili, dove l’umidità dell’aria è essenziale per il buon funzionamento dei macchinari.
Come climatizzare gli ambienti industriali: criteri di scelta
Esistono diversi tipi di climatizzatori industriali.
Il climatizzatore monoblocco è stato, in passato, il modello più diffuso sul mercato per la sua praticità e facilità di installazione. Questo modello di condizionatore d’aria industriale esiste in due forme, ovvero a rulli o integrato (con split).
La nebulizzazione ad alta pressione è un sistema di climatizzazione che si sta facendo strada negli ultimi anni: si tratta di una sorta di condizionamento passivo, perché l’abbassamento della temperatura non è il risultato dell’immissione di aria fresca (come nei condizionatori tradizionali), ma piuttosto la conseguenza dell’evaporazione dell’acqua nell’aria.
Il principio di funzionamento della nebulizzazione è quello di spruzzare goccioline d’acqua molto fini, che evaporano quasi istantaneamente (in meno di 1,5 secondi) e consumano il calore dell’ambiente, determinando una temperatura più bassa e un’atmosfera più confortevole.
La nebulizzazione ventilata ad alta pressione sta velocemente prendendo piede come sistema green friendly per climatizzare in modo economico e naturale le aree lavorative e, al contempo, risolve la necessità di alcune industrie di non avere in circolo aria troppo secca.
Il primo grande vantaggio del sistema di raffrescamento con nebulizzazione ventilata ad alta pressione è che consente di climatizzare spazi, anche aperti, come per esempio dehors, giardini estivi, piscine con aree wellness, di dimensioni molto grandi, con un consumo nettamente inferiore di energia elettrica.
Inoltre è da sottolineare che, come per i raffrescatori evaporativi, questo sistema di raffrescamento è la soluzione ideale per ambienti industriali, agricoli e lavorativi laddove porte, finestre e portoni sono aperti.
Non solo: il sistema di raffrescamento a nebulizzazione, infatti, permette anche di abbattere le polveri nell’aria, di neutralizzare gli odori, allontanare gli insetti (comprese le temutissime zanzare), gestire l’igrometria in alcune industrie o nei campi agricoli (allevamento, pollame, zootecnia) e ortofrutticoli (colture in serra) o semplicemente di creare un effetto decorativo e scenografico.
Come funziona il sistema di nebulizzazione
Il principio di nebulizzazione ad alta pressione è relativamente semplice. Gli impianti di nebulizzazione sono composti da due elementi essenziali:
- una stazione o centralina di nebulizzazione, costituita da una speciale pompa che immette nel circuito acqua ad alta pressione (fino a 100 bar), un certo numero di elementi che consentono un semplice utilizzo del sistema (programmatore digitale, pressostato) ed altri a protezione della stazione di nebulizzazione (protezione termica, protezione mancanza acqua, elettrovalvola di scarico)
- ugelli di nebulizzazione per diffondere microgocce d’acqua dell’ordine dei dieci micron che, evaporando nell’aria e senza bagnare, abbassano la temperatura ambiente secondo il principio del raffreddamento adiabatico.
I Benefici della nebulizzazione
I vantaggi del raffreddamento adiabatico sono molteplici e variegati e cambiano a seconda del settore.
Alcune aziende, per esempio, adottano la nebulizzazione ventilata ad alta pressione esclusivamente a scopo di raffrescamento e comfort, altre la utilizzano a fini di sicurezza sanitaria (quando si tratta, per esempio, di lottare contro parassiti negli allevamenti o di eliminare il rischio di deflagrazione nelle catene di produzione del gas.
Tuttavia decidere di installare un impianto di nebulizzazione ventilata nella propria azienda significa poter
- abbassare fino a quasi 15°C la temperatura dell’ambiente, a seconda, però, della temperatura reale effettiva da ridurre e del tasso igrometrico
- scegliere un sistema di climatizzazione ecologico che sfrutta le proprietà dell’acqua e dell’aria
- ottenere alta resa con bassi costi di manutenzione e gestione.
Come scegliere il nebulizzatore giusto
Esistono nebulizzatori a bassa e ad alta pressione. Ma qual è la differenza tra loro e qual è il più affidabile?
Per climatizzare gli ambienti industriali, il nebulizzatore deve essere antipolvere, permettere una migliore umidificazione dell’aria, abbassare la temperatura, combattere efficacemente zanzare e mosche, non provocare cattivi odori, prevenire l’elettricità statica e, soprattutto, non bagnarsi.
I nebulizzatori a bassa pressione lavorano a 3/4 bar. In commercio esistono modelli di nebulizzatori costituiti da un tubo collegato a degli ugelli oppure nebulizzatori ventilati portatili, formati da una struttura mobile con ventola collegata a degli ugelli. Questi modelli sono facili da installare e da trasportare, ma hanno il grosso svantaggio di bagnarsi.
I nebulizzatori ad alta pressione hanno una pompa o centralina di oltre 50 bar che atomizza l’acqua per trasformarla in microgoccioline. Le gocce che diffondono sono comprese tra tre e 10 micron circa, vale a dire tra 0,003 e 0,01 millimetri. A differenza dei nebulizzatori a bassa pressione, non si bagnano.
In generale, più è alta la pressione, più fine è la nebulizzazione. Se il diametro della goccia è più piccolo, evapora rapidamente. La sua leggerezza permette di impiegare più tempo a cadere a terra, il che significa che non bagna.
In conclusione, gli impianti di nebulizzazione sono la soluzione ecologica per raffrescare gli ambienti industriali, artigianali, agricoli, commerciali e del mondo wellness, contenendo i costi e portando altri benefici, come la dissoluzione delle polveri e l’allontanamento degli insetti.